Oggi vi introduciamo una grande personalità della storia della dietetica fra fine Ottocento ed inizio Novecento: Horace Fletcher (1849-1919). La sua fama negli Stati fu enorme e la sua forte personalità gli creò un gran numero di seguaci che trasformarono il suo verbo in una specie di Sette della Nutrizione!
Come al solito ci facciamo aiutare da un libro: L’Arte di Mangiar Poco (noi mangiamo troppo)… Prefazione di Quintieri. Traduzione di Arturo Sacchi. (Milano, Dr. Riccardo Quintieri Editore, 1909). Agile trattato di dietetica, nella seconda – definitiva – edizione italiana. Lo spirito dell’opera è tutto racchiuso nell’esergo al frontespizio:
‘Noi mangiamo troppo, abbreviando così la nostra vita con disturbi e malattie. In questo libro è descritto il metodo per non mangiar troppo, pur mangiando tutto ciò che piace e ottenendo il massimo di gusto e il minimo di spesa e di consumo d’energia’. Ampio spazio è dedicato al problema della tachifagia e alla masticazione, vero focus della ricerca di Fletcher il cui motto era “Nature will castigate those who don’t masticate” vale a dire “La natura punirà chi non mastica”.
Non a caso Fletcher, uno dei più noti dietisti americani del Novecento, era soprannominato “The great Masticator”! Fra le altre sue peculiari teorie vanno ricordate, nell’ordine:
- Mangiare solo con uno stato d’animo neutro, mai nutrirsi se arrabbiati, nervosi o tristi
- Mangiare solo quando particolarmente affamati
- Masticare ogni boccone almeno 32 volte
- La masticazione deve produrre un bolo semiliquido in bocca in modo che ogni boccone sia come un ‘sorso’ di cibo