Ricette di Sangue nel 1919

Un ricettario tipico – per formato, povertà del supporto e contenuto – del durissimo periodo fra le guerre è il piccolo Alimentazione economica di Elvezia Tramontani Rossi, stampato nel 1919 (1), all’alba dell’armistizio. La prefazione ha i toni dimessi di chi ha visto la sofferenza e ci restituisce uno spaccato dei problemi pratici di sussistenza che non scompaiono, per magia, con la pace e la vittoria, ma anzi permangono e per certi versi peggiorano:
“Peregrinando per Milano nella quotidiana ricerca del fabbisogno alimentare mi sono trovata sovente fra la coda o in crocchi di gente, che, come me, cercava di acquistare cibarie. E infinite volte sentii dire: Dio mio, come si sta male, non c’è più niente, così non si può più andare avanti. Si finisce a morir di fame” (2).
Per non morire di fame si devono trovare nuovi nutrienti, e nell’operetta l’autrice dedica una intera sezione ai possibili utilizzi culinari del sangue animale.

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Nel capitolo ‘Il Sangue Animale’ si propone uno sfruttamento totale e quasi ‘scientifico’ della sostanza ematica che poteva essere liquida, coagulata e tagliata a fette, strisce o dadini, declinata col pane in ‘succosi’ panini, cotta in salmì o diluita in minestre. La Tramontani Rossi arriva addirittura a proporre una possibile politica economica-alimentare su come creare un mercato di disponibilità:
“Vorrei fare introdurre nell’elenco delle nostre pietanze un elemento di grande forza nutritiva, che finora viene quasi completamente negletto e svalutato… Parlo del sangue di animale in genere. Nella difficoltà alimentare attuale sarebbe dato ai meno abbienti un ripiego prezioso di nutrizione, se fosse messo a sua disposizione ‘in forma utile’ tutto il sangue di macellazione fresca trattato ‘con cura e pulizia’. Esso potrebbe con poca spesa essere predisposto al suo consumo, salandolo e drogandolo magari leggermente prima che si coaguli, poi venduto in giorni e luoghi fissati per tale scopo” (3).
Qualche ricetta?
Minestra di sangue per anemici
“In una scodella si prepara il sangue sminuzzato, salate e drogate a gusto. Vi si versa sopra del brodo bollente, lasciando riposare per alcuni minuti coperto. Qualche crostino di pane tostato per completare questa minestrina nutriente e leggera” (4).
Sandwich col sangue
Procedete come il n.35 [Patate in sandwich: Lessate le patate, unite poco burro e latte, un uovo e poca farina (o invece del latte mettete acqua di riso) e lasciate, dopo avere bene impastato, riposare, formando un polpettone, dal quale taglierete delle fette uguali, n.d.R.], mettendo tra le due fette di pureé di patate del sangue condito (5).

Gnocchi di sangue
Qualche ettogrammo di una delle semoline Dahò o Vittadini stemperate con latte o acqua di riso, un uovo, sale e droghe a piacimento e del sangue. Quando avrete lavorato tutto bene, formate col cucchiaio dei gnocchi, fateli bollire per alcuni minuti in brodo, levateli con la schiumarola e conditeli con burro o altro condimento. Volendo si può servirli anche nel brodo come una minestra” (6).
Bibliografia: Novecento in Cucina, pp. 32; 164


1) Elvezia Tramontani Rossi, Alimentazione economica. Milano, Riccardo Quintieri, 1919.
2) Ivi, p. 5
3) Ivi, p. 66
4) Ivi, p. 69
5) Ivi, p. 69
6) Ivi, p. 71

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